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La storia delle assicurazioni

Quando nascono le assicurazioni? Ma soprattutto dove e perchè nascono? Scopriamolo.

Medioevo, le assicurazioni come scommessa.

Ci siamo mai chiesti come e quando sono nate le assicurazioni?

Ebbene, le prime forme di assicurazioni risalgono addirittura al Medioevo, proprio in Italia, precisamente nel porto di Genova, è bene però specificare che è sbagliato parlare di “contratti assicurativi”, si trattava bensì di scommesse.

All’ epoca infatti, durante il Medioevo, il commercio marittimo era in forte sviluppo, e quello di Genova era un importante porto commerciale dal quale salpavano e approdavano numerose navi con carico di merci importante.

Il rischio per i commercianti era rappresentato dalla forte presenza di pirati, che in quei secoli dominavano i mari e sovente saccheggiavano navi commerciali per poter derubare il bottino, spesso di alto valore.

I commercianti sentirono dunque il bisogno di proteggersi in qualche modo da questo ingente rischio.

Nacquero in questo contesto delle vere e proprie scommesse tra i mercanti e gli imprenditori dell’epoca, in base alle quali il mercante pagava un corrispettivo all’imprenditore prima di intraprendere il viaggio, e quest’ultimo si impegnava a risarcire l’intero carico nel caso in cui non fosse arrivato a destinazione.

 

Porto di Genova medievale

XV secolo, la forma scritta diviene obbligatoria.

Questo sistema, col passare degli anni, necessitava un regolamento ad hoc, viste le molte truffe cui andavano incontro gli imprenditori che si assumevano il rischio.

Molto frequenti erano, infatti, i casi in cui le navi venivano scommesse già vuote, o i mercanti si accordavano con il capitano della nave per affondarla, in modo da lucrare sul risarcimento.

Fu per questo motivo che durante il XV secolo fu in qualche modo disciplinato i contratto di assicurazione.

Divenne obbligatoria la forma scritta, e fu affidato ai notai il compito di verificare l’effettivo pagamento del premio.

Uno dei primi contratti assicurativi ritrovati, risalente a questo periodo, è l‘atto grossetano di quietanza, che certificava il pagamento del premio, da parte di un mercante, ad un imprenditore locale prima di affrontare il viaggio in mare.

Contratti assicurativi o scommesse?

Nonostante la nuova disciplina, un altro grande problema era rappresentato dal fatto che i contratti erano pochi, ed era dunque impossibile, per un singolo imprenditore, risarcire l’eventuale danno subito dall’assicurato con i premi incassati. Proprio per questo motivo è sbagliato parlare di contratti assicurativi, bensì di scommesse.

Sappiamo infatti che il contratto assicurativo è stipulato con un assicuratore, che per il nostro sistema legislativo è colui in grado di disporre, accantonando i premi incassati, delle somme necessarie agli eventuali risarcimenti in modo da non risultare insolvente al verificarsi dell’eventuale sinistro.

La nascita dei Lloyd’s

E’ inoltre da ricondurre a questo periodo la nascita di Lloyd’s, una corporazione inglese di assicurazioni, oggi conosciuta come uno dei più importanti mercati assicurativi del mondo.

Ma come nascono i Lloyd’s?

Nella Londra dell’epoca, vi era una nota caffetteria, appartenente ad Edward Lloyd, nella quale erano soliti riunirsi marinai, mercanti e imprenditori. Il tema più discusso era quello riguardante il mercato e dunque il commercio.

Con il passare del tempo la caffetteria divenne in tutti i sensi un luogo di contrattazione, dove i marinai si recavano per assicurare le proprie navi.

Nacque cosi una vera e propria società cooperativa, che prese il nome di Lloyd’s, in onore della caffetteria.

I Lloyd’s avevano una struttura particolare per l’epoca.

Vi erano infatti i Names (oggi sostituiti dagli underwriters, sottoscrittori di capitale), ricchi uomini che garantivano gli indennizzi agli assicurati mettendo a disposizione il proprio patrimonio illimitatamente, e poi gli operatori di mercato, che svolgevano i compiti degli attuali agenti e broker.

Nascita di nuovi rischi assicurabili

Visto i forti vantaggi che le assicurazioni offrivano ai mercanti, e considerate le esigenze della popolazione, nacquero nuove tipologie di rischi assicurabili, e, verso la fine del XVII secolo, anche le prime società assicurative.

Tra i nuovi rischi assicurabili troviamo, tanto per cominciare, il rischio d’incendio della propria casa.

Già dall’epoca la casa era infatti considerato il bene più prezioso per le famiglie, ma il materiale utilizzato per la costruzione era il legno, altamente infiammabile.

In aggiunta a questo va detto che nel 1666 ci fu il “Grande incendio di Londra”, che portò la distruzione di circa 15000 abitazioni, e dunque i cittadini, colti dal timore, sentirono la forte esigenza di assicurarsi.

E’ importante sottolineare che assicurare il rischio incendio era ben diverso dall’assicurare i viaggi dei mercanti.

L’assicurazione incendio era infatti, ed è ancora, un contratto di lunga durata che prevede un premio contenuto, all’epoca difficile da calcolare, poichè alcune scienze matematiche oggi utilizzate per il calcolo, come la statistica e la probabilità, non erano ancora sviluppate.

Fu in questo scenario che nel 1680 Nicholas Barbon fondò la prima compagnia dedicata al ramo incendio, la Fire Office.

Col passare degli anni le assicurazioni furono sempre più apprezzate dalla società per via del forte sostegno al commercio che imprimevano, e per il modo in cui favorivano lo sviluppo economico.

E’ da collocare in questo periodo anche la nascita della figura del sensale, l’antenato del broker, che aveva il compito di mettere in contatto le parti e operare per ottenere il buon fine dell’operazione.

 

Grande incendio di Londra, 1666.

Il ramo vita

Risalenti a questo periodo sono anche le prime forme di assicurazione sulla vita, prima caratterizzate da mere scommesse sulla morte di personalità spesso addirittura estranee alle parti. Oggi questa tipologia di contratto è fortemente vietata.

Alla fine del XVIII secolo, l’inglese Edmund Halley elaborò le prime tavole scientifiche di mortalità, oggi usate per calcolare il rischio di morte degli assicurati e per stabilire conseguentemente il premio dovuto.

Le tavole di Halley erano però poco attendibili rispetto a quelle moderne, visto che non erano basate sulla statistica, ma su altri parametri meno affidabili.

Bisognerà poi attendere il XIX secolo per assistere ad una vera e propria consacrazione delle assicurazioni sulla vita.

Durante questo periodo, infatti, forte fu lo sviluppo di scienze matematiche come statistica e probabilità, che permisero sia lo sviluppo di nuove tavole di mortalità maggiormente attendibili, sia di calcolare in maniera dettagliata il valore delle rendite erogabili agli assicurati.

Durante questo periodo molte furono le imprese che si affacciarono al mercato del vita.

Sempre a questo periodo è da ricondurre anche la nascita di numerose imprese di Assicurazione, si pensi che solo in Italia, al momento dell’unità, operavano sul territorio circa novanta compagnie di assicurazione.

Il rischio principale era ancora quello marittimo, ma forte fu anche lo sviluppo del ramo incendio visto il fenomeno di urbanizzazione caratterizzante questo periodo storico.

Questo fenomeno, che vede le compagnie assicuratrici moltiplicarsi, è di notevole importanza, segna infatti il passaggio dall’originaria modalità di esercizio, fondamentalmente individualista, ad un attività di massa, realizzata con un’organizzazione economica sempre più complessa, pervenuta anche ai giorni nostri.

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Francesco Barbato

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